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Lotta alla tratta
0LTRE LA STRADA: struttura e organizzazione del progetto
ENTI PROMOTORI E SOSTENITORI DEL PROGETTO
- Regione Emilia Romagna
- Comune di Ferrara
- Amministrazione Provinciale
FINALITA' GENERALI
- Intervenire sul fenomeno della "tratta delle donne" - provenienti in particolare dai Paesi in via di sviluppo e dall'Europa centro-orientale -, finalizzata alla prostituzione.L'uscita delle leggi sull'immigrazione e, in particolare l'art. 18 del D.Lgs: 286/98, ha aperto la possibilità di protezione sociale , ovvero di sostegno e accoglienza tramite l'ospitalità in case protette.
DESTINATARIE
Donne costrette in maniera coatta alla prostituzione in strada o in appartamento e che esprimono la volontà di allontanarsene, anche utilizzando lo strumento della denuncia alla Questura del/degli sfruttatori.
PERSONALE OPERANTE
- 1 figura di referente del progetto (facente parte del CDG e già da diversi anni operatrice nel progetto “Oltre la strada”): 28 ore
- 1 “tata” con funzioni di educatrice: 6 ore
- 1 mediatrice (formazione: corso “La mediazione in ambito sanitario”). 6 ore
- 2 volontarie
- 2 tirocinanti
COMPETENZE
- Capacità di instaurare una relazione di reciprocità
- capacità di flessibilità rispetto al percorso individuale, che deve essere visto come "work in progress"
In particolare alla mediatrice culturale sono richieste:
- competenze comunicative, capacità di provare empatia
- ascolto attivo
- conoscenza sia del Paese di provenienza che del Paese di accoglienza (cultura, leggi, tradizioni, diritti e doveri, organizzazione dei Servizi cittadini, ecc.)
- aggiornamento costante su regolamenti, circolari e leggi
INTERVENTI DIRETTI
Counseling:
1) colloqui di conoscenza e approfondimento delle problematiche,
2) verifiche della possibilità di denuncia degli sfruttatori in base all’art. 18 o all’art. 13,
3) orientamento ai servizi ed alla comunità
4) definizione concordata di un percorso di integrazione – progetto individuale sottoscritto dalla donna che entra in protezione
5) comunicazione della presa in carico al Sindaco del Comune di Ferrara
6) segnalazione ai Servi Sociali (?) o all’assistente sociale di riferimento, in particolare in presenza di minori
7) apertura di una cartella personale, costantemente aggiornata 8almeno a livello settimanale)
8) raccolta semestrale dei dati complessivi relativi ai due progetti
Prese in carico:
a) accoglienza nella casa
b) permanenza sul territorio
Percorsi di regolarizzazione:
1) denuncia
2) presa in carico sociale
3) richiesta di documenti alle Ambasciate
4) richiesta permesso di soggiorno
Percorsi di integrazione da predisporre per ciascuna donna che venga presa in carico:
1) prime forme di orientamento e di accompagnamento nelle strutture della comunità e ai servizi socio, sanitari, formativi, ecc.
2) ricerca di una progressiva autonomia personale (es. capacità di spostamento nel quartiere e , successivamente, nella città, capacità di andare a fare la spesa da sola ecc.)
3) corsi di alfabetizzazione italiana, interni alla struttura o facendo riferimento a corsi programmati dai vati Centri di formazione o dalle Associazioni di sostegno ai cittadini stranieri;
4) corsi di orientamento ai diritti e doveri di cittadinanza
5) corsi di addestramento o formazione
6) stages diretti – tirocini – borse-lavoro
Uscita dal progetto:
1) inserimento lavorativo
2) casa di transizione
3) raggiungimento dell’autonomia piena
INTERVENTI DI INTEGRAZIONE E AFFIANCAMENTO AL PROGETTO
- "Comitato tecnico di coordinamento" ovvero gruppo di lavoro che riunisce i Referenti istituzionali di tutti gli Enti locali (Comuni, Aziende USL e Consorzi). Tale organismo, che si incontra mensilmente In Regione, garantisce il coordinamento e la sinergia progettuale di tutte le attività (accoglienza, accompagnamento ai servizi, formazione, orientamento ed inserimento professionale) che ogni singolo Ente svolge sul proprio territorio.
- "Reti locali"
Ogni Ente che partecipa al progetto regionale attiva nel proprio territorio di competenza una rete di risorse locali che coinvolge i Servizi sanitari (Ospedali, Consultori Familiari, Centri Analisi Mediche, Ser.T, ecc.), sociale, la Polizia Municipale, gli Uffici Stranieri delle Questure. Istituzioni del volontariato. Tale articolazione della rete locale, composta da funzionari/e, assistenti sociali, psicologi/ghe, operatori/trici, volontari/e ed altri attori, che a vario titolo operano nel progetto, garantisce una maggiore capillarità dei programmi di sostegno alle donne straniere vittime di tratta a fine di sfruttamento sessuale e a favore delle persone che si prostituiscono.
- "Misure di accompagnamento trasversali"
Il lavoro trasversale delle misure di accompagnamento, affidato all’Associazione On the Road (TE), coinvolge tutti gli attori della rete e consiste in una serie di attività di formazione, aggiornamento e accompagnamento delle operarici. Obiettivo di tali misure non è la semplice trasmissione di conoscenze e informazioni ma la condivisione di esperienze e modalità di lavoro, nel rispetto delle reciproche competenze
STRUMENTI E METODOLOGIE
Lavoro all'interno: - tenuta di una cartella personale, aggiornata almeno una volta la settimana
- raccolta semestrale dati complessivi (da inviare in Regione)
- scheda annuale per la RER
- report annuale per il CDG
- inconri periodici in équipe per l'aggiornamento reciproco e il confronto
- lavoro con il gruppo delle donne per il superamento dei conflitti, il rispetto dei regolamenti interni alla casa e la condivisone delle attività
- colloqui con le singole donne per il superamento di problemi individuali
Lavoro all'esterno:
- creazione di una rete di integrazione al progetto
- definizione e sottoscrizione di Protocolli operativi
- partecipazione a Tavoli di lavoro regionali e locali, con finalità formative, informative e partecipative (es Piani di zona)
- collegamento con i Servizi deputati alla realizzazione di interventi finalizzati alle donne del progetto (Centri di F.P., Centro per l'Impiego, Centri per le Famiglie, Servizi sociali, ecc.)
- avviamento di una operatrice all'acquisizione di competenze specifiche nel settore dell'avviamento al lavoro.
INDICATORI DI PROCESSO
- Progressiva conoscenza di sé e delle proprie capacità
- aumento dell'autostima
- completamento del percorso di integrazione socio- lavorativa
- raggiungimento dell'autonomia
- uscita dal progetto nei tempi previsti
INDICATORI DI VERIFICA DEL PROGETTO
- N° di donne che hanno superato le diverse fasi del progetto, hanno conseguito autonomia e capacità di autogestione e che sono passate agli appartamenti di autonomia o direttamente in appartamenti del Comune
- N° di donne che non hanno completato il percorso nei tempi previsti
- N° di donne che hanno abbandonato il progetto
- N° di denunce alla Questura
- N° di permessi provvisori di soggiorno ottenuti in base all'art. 18
- n° P.diS. provvisori che sono stati trasformati in permessi per lavoro.